lunedì 20 maggio 2019

La Ssd con il gotha della corsa in montagna

Nel cuore della Vallesabbia questo fine settimana si è presentato il gotha della corsa in montagna, difatti a Casto si sono svolti i Campionati Italiani di corsa in montagna per le specialità Vertical e Lunghe Distanze che erano aperti anche ad atleti stranieri.
Nel vertical femminile dominio assoluto di Andrea Mayr, in pratica la migliore atleta mondiale della corsa in montagna (6 campionati del mondo, 4 campionati d'europa, 4 coppe del mondo, record mondiale del km verticale senza bastoncini in 35.40) che ha coperto i 1000 metri di dislivello in 38.39 infliggendo un distacco di ben 4 minuti a Pimitive Nyriora, al terzo posto Valentina Belotti che conquista il titolo italiano di specialità. Nel categoria maschile il migliore è stato Davide Magnini anche lui autore di un prestazione eccezionale che lo porta ad abbassare il record della manifestazione portandolo a 35.17, sul secondo gradino Elhousine Elazzoui che precede Hannes Perkmann.
Tra i 192 atleti 6 vestivano la divisa neroverde della Ssd Bagolino: il migliore dei nostri è stato Daniele Melzani, seguito dal Giorgio Scalvini, Sergio Zanetti, Davide Melzani e Graziano Salvadori. Citazione particolare per Marta Pelizzari, alla quale da un paio di mesi è venuto il pallino della corsa e ha deciso di indossare per la prima volta un pettorale proprio in una di quelle gara da far tremare le gambe.
Il giorno seguente è stata la volta del Trofeo Nasego oramai una classica della podismo su sterrato, anche qui non potevano mancare i top runners mondiali, vittoria dello scozzese Andrew Douglas che stabilisce il nuovo record della manifestazione in 1.35.37 distanziando di un minuto Sylvian Cachard a sua volta seguito da Robert Surum, primo italiano Martin Dematteis che conquista il titolo nazionale, strepitoso ottavo Alberto Vender della Atletica Valchiese e ottimo decimo Alessandro Rambaldini sulla strada della preparazione verso i mondiali. Gara femminile dal sapore africano con vittoria di Lucy Wambui Murigi, anch'essa con il nuovo record del percorso in 1.52.23, podio completato da Sara McCormack ed Erica Ghelfi che si laurea campionessa italiana di lunghe distanze. Ottime le prestazioni dei nostri portacolori con Daniele Scalvini, Graziano Schivalocchi, Massimo Stagnoli, Cristian Scinica, Marco Zanetti e Giorgio Zanetti e non poteva mancare ovviamente la quota rosa con Elena Fusi.
Oltre alla semplice cronaca vorrei esprime un'opinione personale in merito alla partecipazione a questo tipo di manifestazioni: sono ampiamente soddisfatto che i miei compagni di squadra abbiano voglia e, perché no, il coraggio di mettersi a confronto con i migliori al mondo pur sapendo di prendere distacchi elevati ma con l'appagamento di dire io ci sono e pur avendo la certezza che stavolta Davide non riuscirà ad avere la meglio su Golia.
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Non solo Nasego nel weekend passato ma anche la Garda Trentino Trail che si è svolta sui monti dell'alto Garda e che ha visto la partecipazione dei "poteri forti" del gruppo podistico bagosso. Tre erano i percorsi disegnati per la manifestazione trentina, il lungo di 60 km vinto da Enzo Romeri e Simona Gambaro, il medio di 42 km vinto in coppia da Cristian Modena e Francesco Trenti mentre nelle donne ad imporsi è stata Francesca Pretto ed infine quello da 30 km dominato da Robbie Britton e Martina Valmassoi. E i poteri forti? Veronica Melzani e Fabio Dionisi hanno dato fondo alle loro energie sui 30 km concludendo un'altra belle esperienza scorrazzando di corsa sui monti. Citiamo anche la bagossa Sara Scalvini (atleta libera) che ha corso anche lei sulla distanza media.
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Anche in questo fine settimana non poteva mancare una gara ultra e ovviamente è uno dei soliti noti ad averla completata: Maurizio Scalvini difatti ha coperto tutti i 73 km delle Porte di Pietra sul percorso che si snoda al confine tra Liguria e Piemonte. Le condizioni del terreno e atmosferiche hanno reso durissimo lo svolgimento della gara per tutti gli atleti, il commento del nostro alfiere ne è una perfetta sintesi: "fango dall'inizio alla fine, e poi il freddo in quota con forte vento, acqua non tantissima, corso pochissimo, non si stava in piedi, tre voli in discesa, chi non aveva le racchette cercava dei bastoni, visto poco del paesaggio per la nebbia" detto questo direi nulla da aggiungere tranne che la foto al traguardo. Vittoria di Fulvio Dapit e Daniela Bonnet.
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